Vocabolario

ALTERNATIVO - 1° comandamento del teen ager anni '70. Tutto e tutti dovevano essere "alternativi", pena emarginazione con massimo disonore. Ovviamente quanto più eri alternativo tanto più eri uguale a tutti gli altri, cioè conformista: una trappola bestiale!

ALLUPATO - colui/colei che non riesce ad occultare adeguatamente il suo normale e permenente stato d'animo.

AMORE - parola interdetta, impronunciabile, esclusa ufficialmente da ogni dizionario. Sostituibile con diversi sinonimi: "stare con", "mettersi con", "avere una storia con" o molto brutalmente "fare", "farsela", "farselo". L'utilizzo più frequente di tali sinonimi si riscontrava in contesti di pura invenzione o pornodelirio (vedi anche alla voce PORNODELIRIUM TREMENS).

BACIO - i pochi tentativi introdotti col gioco della bottiglia e dell'orologio furono presto abbandonati per eccessiva imbranataggine dei maschietti.

BIGATTINI - piccoli vermi da pesca custoditi in barattolo ed affettuosamente utilizzati come saluto beneaugurale. Se ne infila qualche manciata nel colletto o nella scollatura del compagno (delle compagne no, altrimenti ti tolgono il saluto a vita).

BLUE JEANS - indumento obbligatorio ed insostituibile che i nostri conobbero fin dagli labori nei favolosi anni sessanta, quando, in tenera età, indossarono i primi Roy Rogers, duri, rasposi, impregnati di gusto western, di spregiudicatezza da teddy boys e di invasato rock and roll. Poi arrivarono quelli a zampa d'elefante, bandiera hippy di Adriano Celentano in Yuppi Du. Infine attraverso una fase tutta teatina segnata dal marchio HP (vedi alla voce) si passò ai Lewis a tubo, strettissimi.

I jeans dovevano assumere l'aspetto slavato, vissuto, freak. Per raggiungere questo risultato dovevano subire energici lavaggi sull'astriculatore, strofinamento di mattoni, accurati dosaggi di candeggina, scivolarelle su pietre porose, ecc. ecc. Il trattamento era anche rischioso perché non era ancora arrivata la moda del jeans strappato, quindi un incidentale strappo avrebbe costretto a buttar via i calzoni con inevitabile reazione mammaria intra moenia (e no, scusa, stasera non posso uscire).

I jeans dovevano essere scelti con almeno una misura in meno. Per indossarli ci voleva una sorta di tavolo da tortura con le funi di stiramento invertite oppure un paio di robusti tiratori. Un trattamento dei jeans ben riuscito con successivo inguantamento coscio-gluteale completo garantiva il massimo della soddisfazione personale. Nessuno scultore avrebbe potuto ottenere una più plastica esaltazione di cosce e di culi. La faccenda riguardava soprattutto (ma non solo) le ragazze. Chennevonnesapemò li giuvinotti colle braghe calanti e l'ombelico da fuori!

La scienza moderna è ancora lacerata sulla classificazione dei reperti: da una parte c'è chi vorrebbe includerli tra gli strumenti di tortura al pari del cilicio e della cintura di castità, altri invece sostengono che il jeans superattillato appartiene alla categoria degli stimolatori sessuali, essendo notoriamente più efficace del tanga e del viagra.
Venerabili maestre di quest'arte conturbante e sopraffina furono Carla e Anna, seguite a ruota (pardon: a coscia) da tutte le altre.

COPPARE - termine di etimologia incerta equivalente ad agganciare, rimorchiare. Il COPPATORE è colui che coppa, che ha molto successo con l'altro sesso. STARE DI COPPA significa essere pronto all'agguato, avere l'abbigliamento giusto, l'atteggiamento giusto e l'occhio vispo. Considerato che l'esito finale di tutto questo non è sempre verificabile capita sovente che il COPPATORE o la COPPATRICE faccia tanto fumo e niente arrosto, per essere più precisi il soggetto non acchiappa, non "coppa". In tal caso non perde il titolo perché comunque sta di coppa, nel senso che ci prova e quindi sempre coppatore/trice è.

HP - Modello di jeans con doppia cucitura laterale, vita e cavallo strettissimi. Denim artisticamente stinto. Furono un vero status simbol del teatino autentico. La slavatura faceva risparmiare la fatica del trattamento che fino ad allora era stato empirico e faticoso. (vedi anche Blue Jeans)

KAMIKAZE - il termine definisce colui che nella piena consapevolezza di non aver studiato nulla è disposto ad immolarsi presentandosi come volontario all'interrogazione. Negli annali dell'eroismo studentesco brillano le temerarie gesta di Tony Pancella che affrontava lo SCHIOFFO sprezzante di ogni conseguenza e armato solo della propria abilità affabulatoria. Con ineguagliabile faccia di bronzo si presentava alla cattedra nel tripudio generale e la fascia bianca legata al braccio, fregiata del sole nipponico.
La Franchi: "che c'è? che succede?". Tony: "No, niente, una piccola ferita al braccio..."

LODEN - cappotto lungo di tessuto morbido e peloso, colore verde scuro. Negli anni '70 il loden sostituì l'eskimo dei sessantottini. Aveva una grossa piega nel mezzo della schiena non trattenuta da cinghia o martingala e ciò generava un effetto svolazzante tipo mantello.

LOZZA - terrificante montatura da occhiali capace di mostrificare qualunque volto. Soppiantò il dominio dei RayBan.

MOLLA - (vedi Tascapane)

NUTELLA - (vedi Stozza)

PORNODELIRIUM TREMENS - lo stato più avanzato del deliquio amoroso con tempesta ormonale forza 17 generava terribili effetti boomerang, per cui la ricerca di un appagamento si trasformava in certezza di non appagamento e questa evolveva verso forme di auto-punizione o autodistruzione. Una classica manifestazione di pornodelirium tremens erano le caricature delle ignare professoresse schizzate clandestinamente dalla penna di Tony.
Quelle oscene caricature oggi purtroppo introvabili furono acquistate dagli strizzacervelli americani per rendere inoffensivi i maniaci sessuali: dopo che ne hai vista una, ti si imprime nella mente un'immagine talmente vomitevole che, alla sola idea di una donna nuda, il ricordo ti assale e il raccapriccio ti paralizza.

POSATORE - colui che SI SPARA LE POSE, narcisismo esibizionista che tende a manifestarsi con regressioni al gioco delle "belle statuine".

SCHEMA - comportamento corrispondente ad una strategia d'acchiappo. Tra i numerosi tipi di schema possiamo ricordare lo "schema dello sciacallo" considerato il più abietto, si attua offrendo sostegno morale al ragazzo/a che attraversa un momento di crisi di coppia; lo "schema dell'intellettuale" tratteggiato in alcuni film di Nanni Moretti (mi si nota di più se non vengo o se vengo e resto in disparte?) applicato anche in diverse varianti: la variante "dell'esistenzialista" è la più tenebrosa e angosciosa, deve apparire come uno che legge e medita profondamente Sartre, Camus, Lacan... nella forma più estrema si può arrivare allo "schema del depresso"; la variante "del poeta" risulta piuttosto rischiosa perché se applicata in un momento poco opportuno o con la persona sbagliata espone al rischio del patetico. Molto ardito è lo "schema del folle" che richiede notevole fantasia ed una buona faccia di tolla, espone sempre al rischio di fare la figura dello scemo.

SCHIOFFO - SCHIOFFARE - andare malissimo all'interrogazione.

SPELLAMENTO - essere o venire spellato, subire una interrogazione particolarmente sadica da parte di un insegnante che studia le domande al preciso scopo di mettere in difficoltà il/la volenteroso/a alunno/a.

STOZZA - in mancanza delle merendinerie industriali della serie Kinder la nostra "stozza" era costituita da panino con mortadella o da pizza al pomodoro (il top era quella di Del Grosso al vicolo di via Cauta). Escluso il Buondì Motta perchè troppo borghese. STOZZARE ha il significato di offrire, far partecipare alla "stozzatura". Chi non stozza si strozza. Esisteva però la Nutella, rara prelibetezza da spalmare sul pane. Solo la mente diabolica di Patrizia Ercole poteva elaborare qualcosa di ancor più gustoso, che oltrepassava anche le maniacali scorpacciate che Nanni Moretti avrebbe portato sul grande schermo dieci anni dopo: la Nutella sugli Oro Saiwa, nettare degli dèi.

TASCAPANE - lo zainetto era roba da venire, a scuola si andava con la cartella che solo i bimbi meglio addomesticati portavano con cinghiette tipo zaino. Già alle medie la cartella era snobbata e sostituita con la MOLLA. L'alternativa di sinistra alla molla era il tascapane militare, una sacca quadrangolare, sformata e ricoperta di scritte, che non dovete immaginare come decorazioni a pennarello perché noi ci avevamo solo la Bic. Le scritte erano patacche di inchiostro.

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